Charles Darwin nel 1881 scrisse un libro sull’importante attività svolta dai lombrichi per il terreno: l’azione esercitata culminava nella produzione costante di nuovo terriccio ed era resa possibile a partire dalla digestione e trasformazione delle varie tipologie di sostanze organiche presenti nel suolo.
Alla
luce di questa rivelazione, rivolgiamo il pensiero al rapporto tra uomo e
natura che ha luogo nell’agricoltura per fini di sostentamento e commercio. La
terra è la nostra fonte per la produzione di frutta, verdura, legumi, cereali
ed ogni tipo di piante, e resta tale fino a quando la sua fertilità, che tanto
si tende a dare per scontata, non rischia di essere seriamente compromessa.
E come possiamo rischiare di perdere un elemento dal quale non possiamo
prescindere?
Nella e sulla terra dimora la vita, ognuno di noi può realizzare quanto il destino dell’uomo sia legato a quello dell’ecosistema, bisogna rivolgergli, con pensieri ed azioni, il grande rispetto che merita.
In
agricoltura l’uomo ha estremamente bisogno di un terreno fertile e ricco di
sostanze nutritive disponibili
per le piante per poter ottenere produzioni di qualità.
L’agricoltore, per raggiungere dei risultati soddisfacenti, lavora
continuamente il terreno con varie tipologie di operazioni (ad esempio la
vangatura), e ricorre spesso all’utilizzo di fertilizzanti chimici dannosi per
l’ambiente, dimenticando di avere un impareggiabile alleato naturale: il
lombrico.
Lo conosciamo come grande divoratore di terra, fenomenale scavatore, costante aratore ed eccezionale trasformatore: pensate un po’, converte i rifiuti organici in quello che per noi è un ammendante biologico, ma non vi sembra straordinario?
E’ così che smuove e rimescola continuamente il terreno, creando proprio la vita di cui tutti abbiamo bisogno e che chiamiamo HUMUS, l’Humus da Lombrico.
Lombrico, uomo e terra, una squadra sempre vincente!